domenica 15 gennaio 2017

Step 6: Il colore nella scienza

Il colore nella scienza

Nella storia della civiltà la creatività dell'uomo, in base alla conoscenza del colore del momento storico, ha dato luogo a una infinità di tentativi di classificazione, che hanno comunque contribuito ad evolvere la teoria del colore da una realtà empirica ad una scienza applicata, cosicché oggi per comunicare il colore si fa riferimento ad un sistema razionale di riferimento e ad un controllo strumentale su basi matematiche. In particolare l'attuale livello tecnologico della materia richiede una elevata qualificazione professionale che ha indirizzato progetti industriali e gli stessi corsi di laurea




Il colore terra di siena è entrato nella scienza grazie al travertino di Rapolano o anche detto travertino di Siena. Questo travertino proviene da pietre estratte a Rapolano, in provincia di Siena. I minerali presenti nella terra di Siena hanno donato al travertino un colore caratteristico  dalla grande variabilità andando dal bianco al marrone scuro, compreso appunto quella ocra caratteristica delle terre di Siena. Di questo travertino si è fin dal medioevo riusciti a fare un uso concreto a scopi edili. Basti pensare che buona parte della architettura medioevale della città di Siena venne costruita con il travertino compresa la Torre del Mangia, sede storica della banca Monte dei Paschi. 
Con la nascita della scienza delle costruzioni si è giunti a fare dei veri e propri test in laboratorio su provini di travertino per studiare le varie proprietà possedute dal travertino. Da questi studi sono state riscontrate buona resistenza meccanica alla flessione e alla compressione. Altri test hanno permesso di constatare che il materiale è poco scivoloso, assorbe meno acqua rispetto ad altre pietre ed è antigelivo. Tutte queste qualità hanno lo rendono quindi ottimo sia per costruzioni private che commerciali, tanto quanto per pavimentazioni sia interne sia esterne come quelle dei bordi delle piscine.

Scheda tecnica della pietra di Rapolano

Anche la geologia si è interessata alla pietra di Rapolano sottoponendola a studi mineralogici dalla quale si è appurato che il 98% della pietra è composta da carbonato di calcio  mentre il resto viene da materiali argillosi.







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